Un gruppetto di ragazzi appassionati di astronomia ha da svolto, dal 29 luglio al 3 agosto, uno stage di una settimana presso l’INAF – Osservatorio Astrofisico di Asiago (VI), durante il quale ha potuto vivere uno spaccato della vita dei ricercatori nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica, con lezioni, laboratori, esercizi e uso di telescopi.
Si tratta di 13 partecipanti junior ai XXII Campionati Italiani di Astronomia, che hanno disputato la finale nazionale classificandosi a ridosso dei vincitori. Questi ragazzi sono stati invitati a uno stage estivo come premio e, soprattutto, come aiuto alla preparazione per la prossima edizione dei Campionati. Per i vincitori della finale erano in programma altri stage, anche in vista della preparazione alla competizione internazionale che si svolgerà in autunno.
I ragazzi selezionali hanno alloggiato in tre grandi appartamenti presso la foresteria della sede del Pennar dell’Osservatorio di Asiago (UniPD), accompagnati da Giulia Iafrate e Marco Citossi dell’INAF di Trieste, aiutati per lo svolgimento delle attività da Daniele Spiga e Andrea Reguitti dell’INAF di Brera e Paolo Ochner dell’Università di Padova.
Durante lo stage sono stati affrontati diversi argomenti astronomici per esercizio, approfondimento e anche un po’ di divertimento: la descrizione degli strumenti e dei programmi di ricerca della sede di Asiago, lezioni e laboratori di spettroscopia e fotometria, la storia della longitudine e della misura del tempo, un fantasioso quiz sull’utilizzo dell’astrolabio, esperimenti di ottica geometrica e una chiacchierata sull’aurora dello scorso 10 maggio e sull’inquinamento luminoso.
Nel programma anche la caratterizzazione di un reticolo di diffrazione di cui i ragazzi hanno calcolato il passo (la distanza tra le fenditure risultata essere di 50 micron), la visita al telescopio Galileo (122 cm), l’utilizzo dei telescopi della sede del Pennar e di Ekar, la visione con successiva discussione dei film “The Martian” sulla colonizzazione di Marte e “The first man” sulla storia delle missioni Apollo.
Mercoledì mattina è arrivato il momento tanto atteso da tutti: la visita ai telescopi Copernico (182 cm) e Schmidt (67/92 cm), dopo un’ora e mezza di salita per raggiungere a piedi la sede di cima Ekar. Entrare nella cupola del telescopio ottico più grande presente sul suolo italiano è sempre emozionante e alcuni ragazzi hanno ammesso che lo vorrebbero sul tetto di casa (meglio non dire ai genitori quanto pesa!).
Il meteo è stato abbastanza clemente così, oltre alle serate osservative ai telescopi, un pomeriggio durante uno squarcio tra le nuvole i ragazzi hanno potuto mettere l’occhio all’oculare e osservare macchie solari e protuberanze sulla fotosfera e cromosfera del Sole. Le attività interessanti (e divertenti) non sono mancate: la classica serata pizza e gelato ad Asiago e poi l’orienteering astronomico a squadre “alla ricerca dello spettro perduto”, la novità di quest’anno. Per aggiudicarsi l’ambito premio (prodotti tipici dell’Altopiano e gadget astronomici), i ragazzi hanno dovuto individuare i 9 indizi indicati sulla mappa, risolvere esercizi e riconoscere alcune costellazioni dell’emisfero australe per scoprire dove era nascosto lo spettro del Sole ottenuto dal Fraunhofer nel 1814.
“La sede di Asiago” racconta Lina Tomasella, coordinatrice della sede e responsabile dei telescopi di cima Ekar, “con i suoi tre telescopi operativi, le aule, le foresterie, il museo degli strumenti e il ricchissimo archivio storico delle lastre fotografiche, rappresenta un eccezionale polo astronomico dove i ragazzi possono fare lezione e venire a stretto contatto con l’astronomia osservativa in una splendida cornice naturale. La sede di Asiago ospita frequentemente scuole di astrofisica, PCTO e stage estivi per studenti grazie alla collaborazione tra INAF e l’Università di Padova, che condividono spazi, telescopi e strumenti, offrendo ai ragazzi l’opportunità di stare giorno e notte in osservatorio e utilizzare i telescopi. Prendere dati in cielo ed elaborarli in prima persona non è cosa di tutti i giorni!”
Tutti i partecipanti hanno lavorato intensamente, con entusiasmo e concentrazione sia in aula che durante le attività pratiche, cogliendo il massimo da questa ricca opportunità di trascorrere una settimana in un osservatorio astronomico a stretto contatto con i ricercatori, gli strumenti e altri ragazzi della loro età che coltivano la stessa passione per l’astronomia. I ragazzi hanno scoperto il gioco del frisbee, che ha animato ogni loro minuto libero, e hanno anche tentato di addestrare le “astro-mucche”, l’animale tipico dell’Altopiano immortalato nel logo dello stage, a riportare il frisbee (con scarso successo…). Un insieme di attività che aiuterà i partecipanti ad affrontare al meglio l’edizione 2025 dei Campionati, oltre che aumentare il loro bagaglio di conoscenze.
La scuola è stata organizzata e offerta dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Padova. Ringraziamo Alessandro Siviero (UniPD) per l’aiuto nell’organizzazione logistica.
FOTO 1: all’interno della cupola del telescopio Copernico. Dietro in piedi da sx: Andrea Reguitti, Daniele Spiga, Mattia Bertocchi, Giulia Iafrate, Alessandro Di Giovanni, Riccardo Di Cicco, Asia Lo Presti, Isabel Manaigo, Alessandro Fabi, Andrea Mineo, Sebastiano Cristallo, Lorenzo Contrisciani, Claudio Mineo, Davide Barberi, Francesco Tropenscovino, Marco Rosiello. Davanti: Marco Citossi.
FOTO 2: i ragazzi al termine dell’orienteering astronomico “alla ricerca dello spettro perduto”. In primo piano i due vincitori sorreggono il premio. In piedi da sinistra: Riccardo Di Cicco, Mattia Bertocchi, Isabel Manaigo, Andrea Mineo, Lorenzo Contrisciani, Sofia Spiga, Davide Barberi. Davanti: Claudio Nicolai, Francesco Tropenscovino, Marco Rosiello, Asia Lo Presti, Alessandro Di Giovanni, Sebastiano Cristallo, Alessandro Fabi.